
Tra temperature sbagliate, trasporti non controllati e conservazione inefficiente,
milioni di tonnellate di alimenti vengono buttati ogni anno. E il paradosso è che accade proprio nei luoghi che dovrebbero nutrire in modo sicuro e costante: mense scolastiche, ospedaliere, aziendali.
In un’epoca in cui lo
spreco alimentare è al centro di ogni strategia sostenibile,
la catena del freddo è ancora troppo spesso l’anello debole. E i numeri parlano chiaro.
Italia:
Ogni anno vengono sprecate circa
210.000 tonnellate di alimenti nelle mense scolastiche, e almeno
il 15% è causato da una conservazione e trasporto non ottimale: sono
oltre 31.000 tonnellate di cibo perse nella sola filiera del freddo.
Europa:
Secondo la European Environment Agency 2023, ogni anno in UE si buttano
88 milioni di tonnellate di cibo. Il
20% è dovuto a errori nella catena del freddo (trasporto, stoccaggio, distribuzione):
circa 17,6 milioni di tonnellate.
Mondo:
A livello globale,
500 milioni di tonnellate di cibo vengono perse ogni anno a causa di
inefficienze nella refrigerazione, nel trasporto e nello stoccaggio.

Lo spreco alimentare non è solo una questione etica, ma un problema ambientale, sociale ed economico. Per questo
l’Obiettivo 12.3 dell’Agenda ONU 2030 stabilisce due traguardi precisi:
- Dimezzare lo spreco alimentare pro capite a livello di vendita al dettaglio e dei consumatori;
- Ridurre le perdite alimentari lungo tutta la filiera produttiva e distributiva, incluse le fasi di raccolta, stoccaggio, trasporto e lavorazione.
Nel concreto, questo significa intervenire su tutte le cause di spreco, non solo sul piatto del consumatore finale, ma soprattutto nelle fasi a monte, dove lo spreco è spesso invisibile ma estremamente impattante.
Secondo la
FAO, infatti,
oltre il 40% dello spreco alimentare globale avviene prima che il cibo arrivi sulle tavole, a causa di conservazione inadeguata, errori nella refrigerazione e trasporti inefficaci.
Nel settore delle mense collettive (scuole, ospedali, aziende), questo si traduce in alimenti che perdono la catena del freddo, vengono buttati per motivi igienico-sanitari o non possono essere serviti perché deteriorati.
Ridurre queste perdite significa tagliare emissioni di CO₂, risparmiare risorse e ridurre i costi, ma anche contribuire a sistemi alimentari più resilienti e giusti. Investire in soluzioni per una catena del freddo performante – come contenitori isotermici professionali – è uno dei modi più efficaci e immediati per allinearsi con l’SDG 12.3 e rispondere concretamente alle sfide globali del futuro.

Una catena del freddo performante:
- Mantiene intatte le proprietà nutrizionali degli alimenti
- Riduce lo spreco fino al 30%
- Evita contaminazioni e problemi igienico-sanitari
- Abbassa i costi legati a smaltimento, riordini e interruzioni di servizio
- Aiuta a rispettare normative sempre più stringenti
Per chi gestisce mense scolastiche, sanitarie o aziendali, è una leva strategica e ambientale.

I
contenitori isotermici MELFORM sono progettati per
garantire il controllo termico anche nelle condizioni più sfidanti, offrendo:
- Autonomia termica prolungata
- Massima resistenza a sbalzi di temperatura
- Materiali sicuri e durevoli
- Compatibilità con il trasporto elettrico e sostenibile
Dai pasti scolastici alle diete ospedaliere: i contenitori MELFORM aiutano a
ridurre lo spreco, migliorare l’efficienza e aumentare la sostenibilità della logistica alimentare.

Se stai cercando soluzioni per ottimizzare la tua catena del freddo e contribuire alla sostenibilità del tuo servizio mensa,
noi siamo pronti a supportarti.
Contattaci e scopri la linea MELFORM per la ristorazione collettiva.